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Perdenti

Su allori e luci

VISTOSI IMPROVVISI

POESIE

1

Le cicale rendono il cielo
una sofferenza asciugata, 
una cantilena d'occhi volati. 

2

Indosso la mia faccia

come un giardino le sue foglie 
belle o no
unite e tremanti
recitando
epoche di vento

tra navi d'ora

che svuotano e caricano

le pene dai respiri. 

3

Ci sono minuti

prima che tu vada 

dove la luce non mi dirà,

così diventa tutto un poi

negli occhi

lo sguardo che trattengo

perché a scorgerti

nella mia sete

trovo sedimenti segreti

di primavere.

4

E' un vizio d'aria

questa feritoia d'anni.

5

Vestito di sole 
vado a tormentarmi 
tra i lamenti delle cicale
e la spiaggia di onde 
lungo il mare che scompiglia

e poi dissolve
i fogli di pena

naufragati

in un costato

di chissà dove. 

6

I panni sventolano a capofitto nel sole 
e io mi bagno con l'ombra
che ad ogni curva svela 
il volto abbandonato

del silenzio.

7

Che fretta ha il blu 
di rinfrescare i colori, 
levigati dalla luce 
come asciugamani scordati in anni di vento
mentre tagliano le ombre e i simboli che le disegnano

per decorare nel cuore 
la stanza dell'inquietudine.

8

Dimmi che furono solo 
petali
i baci che abbiamo tolto
allo stelo del caldo
e che rimasti sono 
nudi
i nostri dintorni.

9

I miei occhi leggono

un rigo d'attimi 

e girano 

le pagine di questa vita 

cercando eternità 

nell'eco di una virgola remota

dentro un libro che scorre

verso il mare

da cui si leva uno sguardo

costruito su memorie

e peregrinazioni,

travestito monumento di ceneri.

10

Quando arriva la sera
mi riempio di approdi
e di radi vaporetti illuminati

che strisciano sull'acqua 
mentre il vento gonfia le immagini segrete
di una vita senza appigli.

 

11

Vado a sudare senza sosta,

scivolata arte,

porta segreta di cattive abitudini

in un prato di taciturne folate d'uomini

e variabili semafori d'occhi,

ma io la sento così,

canzonetta di nervi

un continuo licenziamento di giorni.

12

Le cicale ripetono
quel che il cielo dipinge
in moltiplicate fini 
tra i per sempre raggiunti

da soleggiati dintorni

maturi e profumati

di solitudine.

13

Ti sei dichiarata un mondo
o festa di silenzio 
posata nuda
alla finestra 
per domare i fuochi 
di un cuore cadente.

14

I gabbiani sono il vento
che mi esce dal cuore
famelico ed elegante 
quando strappa del cielo 
i suoi distesi equilibri. 

15

Quanto ho vissuto
ogni centimetro di cicale

e abbandono
srotolato nell'assurdo sguardo

di un sole

sceso sul ritornello

di fumo che non riesco a ripetere. 

16

Nella dimensione di un cielo luminoso 
finisce il vicolo
e i suoi muri 
forti d'ombre 
mi liberano tra forme

di luce e di vento

e anche di mondo intero.

17

Questi soli mezzi
moltiplicano le ore

con altri che te

o noia

mentre il senso del nulla cresce

tra pomeriggi rampicati

e bambini che scalciano

il silenzio scappando dalla sera. 

18

Allevati per temere il silenzio
siamo piante innaffiate di buio
che proseguono per derive d'anni.

19

Il vento si getta nelle finestre come i tuoi sguardi in cassetti di sentimenti,
e io indosso lo stropicciato sapore 
di un tessuto di baci
ogni volta che mi presento nell'ufficio dei giorni.

20

E' tutto un ritrovo di parole mute

che ballano dentro gli occhi e le orecchie

e non serve dire che il vento e' pieno di rose

quando mi sorprende

in mulinelli di carezze.

21

Campi di erbacce come 
il mio cuore 
inneggiano alla vita comunque
Inarrestabile e fiera, matita

in disegni di follia

pieni e qualunque

dritti nel mondo 

dove capita
di andare e venire nel niente

per scappare al silenzio

colorato in cielo. 

22

Un gabbiano colleziona luce sul volo di mille ali

solo mie

quando sfreccio

sull'abbandono frequente

perso tra i ma

bruciati nei prati di sole che asciugano la voglia d'altro.

23

Vivo come la fame,

guscio che si trascina

fra luci distese 

nei morsi del tempo.

24

Il più grande capolavoro

e' rendere la mente una sinfonia

e ascoltare quell'irripetibile meraviglia

in un teatro di solitudine.

25

Annaspo

in dismisure di cielo

quando si apre

una febbre di ricordati ancora

sulla confusione di mille documenti

pareti di volate gioventù

e notturni fantasmi d'amore. 

26

Vita, io magra ti vidi 

asciutta dentro i colori

scesi negli occhi,
così all'aridità di questo calanco

faccio aderire

la mia salita di pena. 

27

Dentro campi d'iridi

tra oscuri salti di grilli

e randagi appelli di colori

resto 

in eterni

decolli dell'ora. 

28

La terra si spoglia

dove le onde si chiamano maschi

e li vuole sentire infranti

cadendo eterni

nel suo fradicio ventre

in amore.

29

Nel mio cuore passavano

fiumi di tramonti

fuggiti alle ulcere dei campi

dopo l'ennesimo incontro

con altri vuoti venti smarriti.

30

Dietro la porta 

della mia voce

vago per i silenzi 

lasciati dal mondo

a vedere se finisce il buio. 

31

Nella chiesa delle tue gambe

si dice messa,

si odono preghiere

mentre la poca luce

sfiora negli attimi

un dileguarsi di soluzioni.

32

Come mi rinfresco

a piene mani

nella cisterna del cielo.

33

Una mareggiata di giorni 

buttati contro scogli di vuoto

sento infrangersi tra un costato e l'altro.  

34

Per ingenerate stagioni

ho errato negli occhi

pur di sentire le strade voltarsi

al tuo passaggio

portandoci parole vergini

che potevamo scambiare

Incollati a terra dal sole

che immortalava in baci

torridi cieli

di chiarore.

35

Come la sera scendi 
in lontani anticipi
di emozioni
con cui pago

i fissi occhi

su questa prima e ultima 

anticamera del comprensibile. 

36

Incomunicabile stazione

a cui arriva ogni fine,

di me resta un privato suppongono,

un ne valeva la pena,

di tutti questi tanti mai.

37

Divago

per antichi calanchi

come segrete scritte

in cui l'assurdo vive

nell'irraggiungibile periodo

di un altro io.

38

Guardo del polso le vene 
in un fascio sparso di linee

verdi e blu. 
Ci sono da sempre 
e io scorro dentro di loro

come un segreto che poi si svela
ogni giorno

quando uno sciopero insorge

contro i ritmi tranquilli

dell'apparenza. 

39

Ti sei dimenticato

che finisce come il ghiaccio
molto spesso l'amore.

Così evapori

con le cicale che insistono

in un vuoto acceso

di silenzio. 

40

Un film prende vita negli occhi,
senza pubblico.
Un sogno di respiri poi
vola e si adagia
sul prato che è morire
nel tuo corpo soffuso

già di ricordi.

41

Cerco di trovare

nella piena di parole irrefrenabili

che mi sventra

qualche fronda d'infinito

a cui issarmi. 

42

Scivoli nel mondo
come i sogni nella pista da ballo
e poi risali
sulla vetta
a riveder diverso
quel che lascerai uguale

di una raffigurazione

a picco distesa. 

43

La vita e' un fiore di vento
dipinto nel caldo
che accarezza gli sguardi
scomparire nel grembo 

dell'afa e degli anni.

44

Cerco il significato

del mio nome

nello stormire di una chioma 
blu come l'eterno
tra foglie d'attimi.

45

Sotto un cielo d'istinti
e' cresciuta la mia radura d'erbacce e di fiori asciugati
ritti nel mondo 
in risposta a colori
di smisurate solitudini.

46

La vita e' una follia di sete

illuminata

da giostre di colore.​​​

47

Sono prigioniero delle foglie
che lasciano presagire un fiore 
e anche della luce 
che sventola sul mondo
infinite colpe d'amanti.

48

Il mio cuore torna

su sé stesso

come un nodo

che non riesce a bloccare

il furto degli anni.

49

Tra muri ed erbacce dimenticate

la mia estate

è un sole di silenzi

volati negli occhi

tra mari segreti

e diari di stese

supposizioni. 

50

A un certo punto e' tardi, e si sciolgono i sogni

anche se torni ogni volta

come un distillato di molte vite 

che riconosco cercando la mia.

51

Cammino 
in una sabbia di impronte 
su cui crescono fiori di silenzio.

52

Germinato sul muro del tempo

m'inerpico su radici di nomi
con la luce che mi guarda tremare

scivolando nel cielo.

53

Non guardato

il tuo corpo più vero

s'arruola

in armate di dolore.

54

Al tavolo del cielo 
si siedono i respiri.

55

Malandati
mobili
di vita randagia
trascino
per traslochi di resti.

56

Pesca un uomo nel suo mare 
il pasto che non può decidere.

57

Io, uomo di solitudine,

spalancata finestra sottopelle,

remoto calanco di cielo,

nudo pascolo di emozioni.

58

In viaggio con il vuoto

incontro feste di silenzio. 

59

I gabbiani ondulano come foglie 
sulla chioma del cielo
germogliati in ali di fruscio.

60

Se ne va 
per destinazioni di vento
il tuo scafo 
di sogni.

61

Un porto che manca

e' la fermata del tuo sorriso

scappato

all'inchino di troppe labbra

e alla smania di questi fiumi,

di questi ancora. 

62

Una mosca batte le ali
in quattro mura d'istanti.

63

Rive d'occhi

venute a salvarmi
tra le onde cieche della notte
mi vedono

divorato cuore
tra ricami di fari

e di stelle.

64

Uscito pianto dalla terra,

fiume umano,

mischiato flutto immobile,

sono viaggiatore

di spalancate attese. 

65

Anche lo scafo ondeggia 
nel mare per cui e' stato dipinto.

66

Una pioggia d'attimi

al capezzale del tempo

si affaccia

sul mio volto rifiorito di gusti

e di manicomi,

incredulo

per l'accaduta cantilena

di tutte queste ore vergini

minacciose che mi attendono,

immutabile eccomi. 

67

Annaspo 

in un bevuto sorso

di rifarmi uomo,

abbandonato "era giusto",

sacrificio in nome terreno,

mito di parole

non ricomponibili

dopo aver tanto scavato. 

68

Non mi sono accorto

di diventare l'ombra 
che il sole voleva.

69

Il viottolo porta

a me stesso

che lo percorro 

senza raggiungere il faro

che disperato chiama il mondo.

70

L'ombra sotto la luce

disegna una religione di curve 

che dentro mi cantano

il caldo dell'estate 

col ritornello muto

delle piante fiorite 

sui balconi deserti.

71

Uno scoglio d'anni

mi ripara da tempeste primaverili,
ma rimasto col sole
mi perdo e mi asciugo

in domande senza rotta.

72

Ustionato di attese
ascolto una marea di voglie

diventare correnti

come versate fiamme

su istanti crollati

nell'invasione degli occhi. 

73

In attimi di baie
si chiudono le curve 
mentre il cielo del caldo
sussurra un finito tramonto 
al mare d'inchiostro
che scrive il tuo nome

su cieli voltati
ormai.

74

Schiacciato in forme di sabbia

mi perdo sotto maree d'ombra

e in bagnasciuga di labbra

si dirocca ogni castello.

75

Il carcere si apre

davanti a planate d'azzurro

sotto ali di respiro. 

76

L'onda abbandona

quello che prima cercava  

mentre l'uomo divora

ogni sogno raggiunto.
L'unico e' il vento

che sempre accarezza

i figli del suo cielo scomparso.

77

Sul pendio del mio costato​

dove il sogno arriva senz'occhi

crescono pini lunghi ed irti

che fan di me uno steso bosco

sul tiepido salir del vero

che sol si mostra

quando odo il soffio

di chi vive in questo gioco

che porta il nome

di ciò che sento

lassù nell'attimo senza ritorno,

ed è così

che se ne va

facendosi sentire

ma non trovare

ogni vita nel suo giorno.

78

L'uomo

di vuoto in vuoto

colleziona il suo cielo.

79

I respiri 
chiudono
attimi colpevoli di promesse
in carceri di ricordi.

80

Una descrizione di solitudine cala

fra due piene mani sul volto

subito sciolte nei flutti azzurri

di un altro privato sempre. 

81

Per fiumi di vuoto

si dilunga 
una fonte 
di respiri.

82

Nervi

come radici

folti baratri di voce,

discussa

irragionevole 

scossa,

una solitaria corrispondenza,

con l'imbrunire.

83

Tra segreti e macerie

a volte s'arruola il mio nome

per difendere una patria di volti

da infelici voltarmi

e offensivi abbandoni 

di queste care facciate 

crivellate dal fuoco

della logica. 

84

Con misure di mai

si studiano gli anni,

persi tra volumi d'intimità,

e andremo un altro giorno

a visitare ciò che ho raccolto

lungo il sentiero

di tutto questo soltanto.

85

Niente suona più forte del silenzio 

quando ascolti la neve
che cade curiosa
dal cielo già bianco
entro cui grida una roccia
forte come la donna 
che lesse il tuo corpo
a dirupo sul nulla
tra il cielo e la terra

sommerso dall'ombra. 

86

La luna resta lì

come un bottone in mezzo al cielo 

a gettare borotalco 

sulla macchia della vita.

87

Nel carcere del petto
l'usignolo cinguetta
le note della sua gabbia.

88

In nome anonimo

vaga il mio sguardo
tra possedimenti di resa

e deserte direzioni,

così, vestito di vento,

spingo una vela di corpo

ad arenarsi

di stupore in stupore. 

89

Si asciuga e si lava il tempo 
nei solchi

della mia terra,

carne arata

su cui germogliano 

emozioni di ridestarsi,

atti di fuga

da avvampati spazi

senza latitudini.

90

Io resto bruciato sterpo 
di fiori socchiusi

in intrepido assurdo
torace 
secco come un arbusto

figlio della poca terra 
e della luce

che mi esorta.

91

Ho guardato

uno scavo di persone

al mare

che nessuno troverà

dopo questa sera

nonostante i gioielli che portavano con sé.

92

L'unico risultato

è la tomba

che ciascuno appena

scava

con mani di sogni. 

93

Tra campi di fantasia,

sotto l'ombra di poche frasi

rileggo la mia lapide

di cielo e di silenzi.  

94

Scavano dei morsi
i profili nell'alba

che sanno di colori. 

95

In un campo di frasi raccolte 

la mia tomba

è di parole al vento. 

96

Vivo nella sigaretta del tuo sguardo
che si spegne bruciando,

grande emporio necessario

gusto di una posseduta mancanza. 

97

Fumo il vuoto

che mi scava dentro

miniera di rari deserti,

uscite folate

di imparare a morire. 

98

Il mio cuore e' un campo

di terra

asciutta, spaccata

immersa in un cielo di rivoltato silenzio

che ad ogni soffio di vuoto

accarezza il raccolto

cresciuto nascosto

in spighe di solitudine.

99

Un vecchio in bicicletta
sommerso di luce e di anni
ondeggia senza meta
per strade
di ricordi.

100

La condanna e' che nessuno può ripetere

quel che la vita grida.

101

Un carnevale
d'occhi

lancia
nel tante volte di un istante

inafferrabili per sempre. 

102

Mi hai portato a conoscere il caldo
sul tuo sudario di sole
che rivolta le ombre
in veri terreni
dimenticati
di noi che ci guardiamo
in distese d'oltre.

103

Quando suonano le campane

e la luce si alza

gialla sui palazzi ben stesi
gli uccelli gridano nel cielo 
passando vicini e lontani

alla speranza di uno sguardo

che silenzioso si mostra.

104

Sono finito sul giornale

dei tuoi occhi

senza capire se tanta fama

si possa pagare

in monete di solitudine. 

Però ero bello

stampato liscio sul foglio

dove il mondo si annunciava

alla corte del tuo soprassalto

agitato nel dubbio

che tu non mi leggessi. 

105

S'infila nel pensiero un paesaggio
che suona il mio silenzio 
con lo strumento dell'incanto

e tutto dice

restando solo
un dubbio di solitudine,
lisca di un attimo che si prosciuga

nella gelida marea del tempo,

in fuga, naufrago,
dalla fame che ha la corrente 
di giorni ubriachi 
e di follia.

106

Mi sento un'onda di anni
in un mare d'uomini
infranto
su scogli maggiori di tempo
e mentre già sono
mille schizzi cadenti

ogni cosa risulta

una superflua inaugurazione

di una noia che sta chiudendo. 

107

Ovunque in nessun luogo, sento
a passeggio il tuo nome tra le macchie del promontorio
arso di sole e di vento
a guardare rudi viottoli
e distese di mare fondissimo
mio 
e dei mai.

108

I fiori sono combustioni d'occhi

mentre la vita e' un'ustione di silenzi

chiusa nel respiro che incendia il mondo.

109

Il tronco ritorto
come una mano accarezza
la notte
in dita di foglie
aperte,
riempiendo del cielo la bocca
con voci al guinzaglio.

110

Il mare se ne va da ogni parola

e resta sulla punta degli occhi

in una fermata di memoria 

da cui scende

una pesante ala di ieri

profumata di umido lontano.

111

Hanno messo le fermate

per attraversare la solitudine.

112

Si addormenta il respiro
nel blu
cullato dal vento  
che descrive 
la stagione nell'aria
ricamando di luce 

svestiti segreti di rimpianti.

113

Io sono 
l'ombra di un fiore
proiettata sul muro degli anni.

114

Fuggo

per vincere un premio
che mi consegno da solo
quando fisso lo specchio
nello sguardo di un naufrago.

115

Anche la notte ha la sua luce

nel fumo che esce dalle tue labbra

così vicine e interiori

su cui tutto è concesso

ma il cui segreto è proibito

come i fiori che gridano

l'entusiasmo del mondo

nei colori immobili

di una lenta esplosione.

116

Sorprende il silenzio

su questo campo di scuri affacciati.

Sorge e si accende

la curiosità di cosa

sia quel mondo a digiuno

caduto negli occhi

che pare

una carcassa di sfumature.

117

Come volo

nelle parole.

Tutto vedo

e risento l'altro mondo

che la terra 

mi cuce

addosso.

118

L'oscurità

dice che sei

nato come la luce 
nel perimetro
di una fragile geometria.


L'oltre ti mancherà,
quando cadrai
così maestoso e profondo, 
solo,
nell'ombra 

che non potrai più disegnare.

119

Mi devo ricordare

prima che taccia anche l'ultimo respiro

di pensare a te

che mi guardavi 

un giorno d'estate

sotto il blu del cielo

fra le sterpaglie vicine al mare

con occhi lucenti

e un sorriso leggero

mentre giovani colori

preparavano la vita

alla traversata di un abbraccio.

120

Mare,

sei un tuffo in me,

nell'immensità sempre uguale

che a dismisura non conosco

seppur un secondo a sentirne

mi faccia pensare

d'al polso avere

l'orologio di tutto.

E già sembra finito

l'eterno

quando uscito da te

un goccia nel vento

mi sento di una pioggia.

121

Come il mio sguardo
lo scoglio sopporta
le colpe dell'infinito.
Asciutto e piangente,
confine

per infiorescenze d'infrante grida.

122

Ti dai come il vento

quando sfiora

la luce

stesa sui palazzi.

Poi mi ritrovo senza peso

sintonizzando l'eterno,

e nell'anniversario che resta

muta suona l'anima

perduta in gola.

123

Capiamo 

dove sdraiarci

sotto al sole 
che non ha parole d'ombra 
per il nostro amore.

124

Stormi di iridi

cinguettano a picco

tra germogliate gambe 
verso ignoti infiniti

di carità. 

125

I ragazzi 
si tuffano
negli schiamazzi raccolti
per capire chi sono
e accesi negli schizzi 
sotto il peso di quello che cercano
lasciano il molo
dietro la spinta del cuore.

126

Il silenzio

confessa gli uomini 

dentro le sigarette

che bruciano il peccato. 

127

La luce galoppa

mentre i sogni

si sdraiano 

segreti in un costume

di luce battente  

negli occhi

di un uomo

che vorrebbe fermarsi

una vita

nell'attimo di caldo 

che è stato guardarti.

128

Questo desiderio

è fatto del silenzio

che mi colma lo sguardo

in viaggio sui tuoi confini.

129

La pioggia suona

spazi vuoti in me

con piccole note di garbo

senza freni d'attimo

in minuziosi e dimenticati schianti

delle convinzioni.

130

La vita ci fuma 
come una sigaretta

quando siamo

accesi dal respiro profondo

nel suo labirinto. 

131

Tra stanze di dolcissimo sempre

un più che sudato vento

nel largo adesso

riunisce e confonde 

disperde e ritrova 

un'impronta senza uscita

al confine con questi inconsci. 

132

Il mare

commenta

i record del cielo

da un'estremità all'altra

in un prato di note

e spumeggianti voragini della volontà.

133

La luce

ancora la luce

sempre la luce

dimentico e sogno

riversa dovunque 

sull'attesa che guida

a riandare per anni 

in abbandoni seguenti

tra ineluttabili completamente. 

134

Come nuvola sotto la luna 

io passo,

nessuno mi prende

nessuno mi ferma

divento un confine

senza pattuglie.

Rivendico dei prati

in luoghi dimenticati

e lo scrivo col vento:

e' mio questo stridore

che svolazza

acceso dal sole

fin dove passeggia il nulla. 

135

Sotto al velo di un brivido feroce,

da non si ripete

a non si ripete

mi domando cosa farò

di questi attrezzi sparsi

di questo vagato ottimismo

di queste superfici

rimaste

dopo smaniati sguardi.

136

Illuminata dal riflesso 
l'acqua m'invade gli occhi
e arriva fin dove la noia 
gira nei bar
a guardare le forme 
coperte di luce

confessare nel buio
che il mondo
ha strappato il biglietto
e loro vanno
nel perduto fiatare 
seguendo pallide orme 
di tradite speranze. 

137

La donna più bella

è questa lagunare città 
fatta di corri tra le sue gambe 

sempre aperte 
incontro a stupori

già vestiti di aspettavo. 

138

Sei un mazzo di ore

che trascina l'eterno

nel dirupo degli anni

a ripescare la vita

muta che esplorava

un racconto di sé.

139

La sabbia diventa

un sogno caldo che mi stringe

attimo su attimo,

accordo d'innocenza

in una folata di per mano

verso un restare così.

140

Cerco l'odore che ha il viaggio

sulla terra degli occhi, persi

in angoli di sconfinati

ma socchiusi brividi.

141

Una coppia di navi

sotto la morbida luna
e' ormeggiata
nel porto 
dei pensieri.

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