1
I tuoi occhi si alzano
e silenziosi parlano ai miei
che dispiaciuti ti vedono
in un decollo subitaneo
di già lontano
nel timido cielo del desiderio
inesplorato per linee di vago
e candido sottinteso.
2
La strada alberata
lunga un ricordo
attraversa l'orizzonte chiaro
in una folata di sole
persa nel sogno
della vita che mi ha liberato in sé
a spendere un peso di minuti
su inconsolabili trapassi
di scompigliati spifferi.
3
Studio la luce
ma imparo il tuo nome.
4
Sei proibita anche mentre godi
così asfittico ti osservo
con lo sguardo che è un preservativo di emozioni.
5
Non si dice quanto sei bella,
ma si ascoltano le strade dirlo
con tutti quei clamori silenziosi
che ci aprono la via
tra i gradini in gola che salgo
per sfiorare i piccoli gesti
di un fiammifero che non prende sonno.
6
Il vento mi getta le tue forme addosso,
mi tocchi e mi baci nelle capriole della bellezza.
La luce ho visto
sentendoti ridere lungo la via
con l'afa in me che deragliava
sui colori della tua gonna.
7
I lenzuoli sembrano colline
ma plasmate dai nostri sogni.
Poi baciandoti
ho bevuto una tazzina
di cielo smisurato
bollente e fresco di gioia.
8
L’autismo è leggero
quando leggo le righe delle tue gambe.
9
Attraversata
l'arida notte
i siccitosi cuori
dei giovani
si dissetano nell'alba.
10
Il cielo chiaro hai sulla lingua, una bufera di idee mi scuote quando parli.
Se ti guardo, morire mi sembra giusto. E tanto mi chiedo se qualcuno anche io ho ucciso di stupore.
11
Gridano le rondini, guardano il cielo i figli
e tutto il rapido universo balla in noi
in un insipido piacere di turisti
che osservano le forme tutto il giorno
allungarsi come lacrime nell'ombra.
Piange sulla candida sorella il sole intanto
stremato al suo tramonto.
Non sa di essere il cielo solo qui dentro
così dovunque.
12
Quando sei uscita, la luce non si è spenta.
13
Dove vai coi bei ricordi
o vita mia?
Esiste un mondo dove giungono i respiri che ci hai tolto
dandoli alla via?
E della palma che vedo scuotersi d'amore calda al vento, che cosa resta?
Si acciuffano i suoni di cicala nel momento tuo più pieno.
Allora dimmi, che cosa resta? Di questo candido furore
che tutto e'
e che non si arresta?
E dunque spiegami
sarò mai morto
se questo verso è vivo
se tutto e' pieno qui
come l'istante adesso
di quel bel mare
che porto dentro
pieno di onde
salite in cielo
per naufragare
perdute in te?
14
Nei posaceneri atterrano le emozioni,
mentre i respiri stappano la vita
e i calici dei gesti me ne ubriacano.
Le parole mi guardano
nelle immagini che passano,
incredule,
di lasciarmi a un passo da tutto
eppure in nessun luogo.
15
Sentivo molta luce quando hai detto ti amo,
onde e altri colori erano prigionieri.
Dormiva in me persino il vento
persuaso dal tuo cuore
che tutto l'altrove fosse lì, in una corsa tua di curve
in quelle solide parole
e in quel costume
dentro cui c'era il mio tempo
incredulo a sognare.
16
Avrei voluto conoscerti su Tinder quando dicevi di averlo scaricato per gioco con un’amica la sera.
17
Il vento m'accende un fuoco
d'inquietudine nel petto
quando capisco
d'essere una forma vuota
entro cui prigioniera
s'infervora la vita
che di sconfinata potenza
gonfia ogni angolo di questa galera
per vedere fin a che punto regge
il confine che scolora
e per trovare un varco
da cui fuggir serena
nel gelo limpido de la maestà
che è,
che quindi sono
e che già sento
in questo guscio di noia
che inspiegabile
racchiude
lo stesso infinito
da cui è travolto.
18
I nostri occhi sono le basi di un ponte
calpestato da infinite promesse
che sognano la vita sulla tua voce
insieme a me che passeggio
verso la casa che sei.
19
Ho bisogno di accendere cose
oppure stare immobile nel parcheggio del petto
perché se giro l’angolo e scopro il tuo manifesto rimasto
suonano allarmi in tutta la città.
20
Tramonti in un orizzonte
per sorgere nell'altro
silenzioso mentre vai
copioso di luce
ad accendere le forme
che vivono
nel buio altrui.
21
Testa sulla sabbia, il mio sguardo legava cose su di te.
Formiche d'occhi esploravano i sogni del toccarti senza toccarti.
Corde e fatiche di sentimenti costruivano templi su curve.
Un capezzolo rosso di sangue, un palcoscenico dolce.
I respiri cadevano come le onde
su una battigia di brividi.
22
Gli schermi rubano
ciò che non sai di avere.
23
La mattina scalda le tende.
Per raggiungerti evito caricatori, fili,
telefoni spenti ai bordi del letto.
Ti guardo, poi dormo
prima che i minuti
ti facciano tornare diversa
come le ore di un bel giorno che passa.
24
Il mare surclassa ogni piscina,
non esiste finestra più luminosa del cielo,
è introvabile un giardino più magico del bosco,
manca l'abito che vesta come un sorriso.
L'ombra dice che brilli
mentre in nessuna cassaforte e' custodito il mistero
che vola e cinguetta in te.
25
La tempesta dell'età
si abbatte sugli alberi rigonfi
e sugli specchi delle porte
se ci passi un pò vicino.
Il vento di Berlino strappa getti di fontane
e io con questa faccia pulita dal fruscio
mi sento come il carnevale:
sono un altro sotto di me,
e della vita cerco il buio
perché tutto lì e' più chiaro.
26
Sono contento quando compro la frutta giù al mercato
e quando annuso il pane fresco
che sa di aria e di magia.
Raccolto poi nei sensi, ascolto il fruttivendolo cantare la faticosa vita
e le maturate ore, che sempre odorano della stagion che passa.
E come tutto noi sappiamo
del sole ricevuto
e dell'amore dato.
27
Un barbone colpito dal tramonto
cerca di volare euforico sul carrello della spesa
dentro cui tiene tutto
ma cade in mezzo ad un incrocio bagnato
apparendo come Gesù Cristo trafitto sull'asfalto.
Avvolto in un accappatoio sporco poi si alza
qualcuno lo aiuta
si allontana zoppicando.
Il carrello purtroppo è rotto.
Risale il grigio marciapiede seguito da radi occhi scettici.
Si posa sull'immensa nuvola della città
e alla sua destra compare un'ombra
dalla sagoma nobile
come i sogni che ci ha trasmesso
cadendo impotente
sotto la forza della vita
tradito dalla fede
che aveva nella bontà.
28
Un giglio bianco sotto luce di bancone
grida aprendosi come un becco.
Urla davanti ai lineamenti scolpiti di chi aspetta un drink.
Tra petali e bottiglie
il ghiaccio finisce nei bicchieri.
Il giglio grida la sua candida verità, ma noi preferiamo la nostra sporca sete di confusione.
29
La povertà è nelle metro ad agosto.
Sudati ci schiacciamo nel tubetto
sperando che ci usi Caravaggio.
30
I riflessi del canale hanno cucito quest'ora in me.
L'azzurro del cielo è il colore della fame
e ogni giorno abbraccio una carestia piena.
31
Il frastuono del pomeriggio quando tutti dormono è troppo forte:
riecheggia nei vuoti salotti di me stesso uno slogan candido.
Tornavi a casa con la bici piena di fiori e di verdure
suonavi il campanello
squillava la tua voce.
Sono io!
E pronto il sole ci serviva bello il mondo, e tu tornavi, con la mia gioia.
32
Non ho visto soldi volare
ma solo ricchi guardare il cielo.
33
Mi circondo
di quel che non so dire
perché nel muto chiarore della vita
trionfa
un cielo senza direzioni
e io così mi perdo
nell'idolatria del mondo.
34
L'odore afoso del pomeriggio
crea lunghi pensieri
ma brevi amori
i quali come il ghiaccio nel tè rinfrescano
il mio falò.
35
Bella la vita,
come una piazza
aperta sul cielo
disponibile allo sguardo
piena di luci e di promesse
dimenticate tra il mormorio dei passanti.
Bella la vita,
come un giglio
candido e leggero
profumato un attimo
del più trionfante piacere
che fugge scrivendo in noi un verso
indelebile nel suo ritorno
dentro l'eterna vita degli altri.
36
Un sorriso di notte
sulle luci riflesse
piove
dopo baci mondani
portati dal vento
in un bagliore già corso.
Tu sei per me un sorso di vita
bevuto al mare
fantasticando nel sole
sullo splendore dell'acqua
che si aprirà
sotto il peso dei sogni
nelle onde del destino
mentre al silenzio del cielo
non importa il mio nome.
37
Le onde scintillano, l'arsura graffia,
l'estate canta con la voce delle cicale e la punteggiatura del vento
gli attimi non riescono a passare trafitti dal sole
e anche l'eterno è solo, quando si tuffa in me.
38
Il futuro era ieri
dentro le tante onde
che più non mi consolano
naufragate ormai
in una fotografia di noi
senza ormeggi.
39
Hai guidato l'immaginazione fuori di te
portandomi dove finisce la notte
a sentire il canto del più infinito silenzio.
40
Mi sciogli tra le labbra
un mai e un sempre.
Poi ti guardo
prigioniero di un vuoto
fatto di respiro.
41
Sguardi persi e ritrovati
tra la cassa e un mate in pista
osservano la giornata con voracità
come fosse un clamore
impossibile da ritardare
mentre i gonfi alberi cantano
su strade zuppe di bagliori
la vita che perde tempo con sé stessa
sulle labbra dei giovani
nei bar.
42
Sei la mia pozzanghera preferita
torbida e densa
cielo e mare del mio perduto bambino.
43
L'attesi mentre pisciava
pensando che magari avrei parlato d'amore
chiedendole perché
dei suoi capricci e dei suoi pensieri.
Avevo trovato le chiavi della notte
sotto il cuscino delle sue guance.
44
Aspettiamo il vaporetto,
non viene.
Aspettiamo la follia,
non viene.
Intanto il gelsomino che spunta dal cancello
assorda la quiete di profumo.
45
Senza la tua voce
i colori appassiscono,
senza il tuo spirito
il vento naufraga.
Con il tuo siglato amore
invece
si aprono finestre
su tutta la vita.
46
Con te ho visto tutti i fanali del mondo.
Dove passavi c'era un viale notturno, sordo di chiarore.
I baci erano acqua che ci teneva vivi,
i respiri non davano la precedenza ai sogni
ma li plasmavano.
Finivi sempre dove non potevi andartene
e di me aprivi
tutte le stanze.
47
La fine cade
come l'acqua dal remo di un gondoliere
nel canale oscuro
dove ballano i riflessi
delle stelle e delle finestre accese
tra una vogata
e uno sguardo all'infinito
nelle solcate onde dei tuoi occhi lucenti
che rendono il mondo pieno di segreti
tanto che non mi curo se affogo
in questa vuota e pulita distanza.
48
I soldi comprano tutto ma non i ricordi,
così l'estate solo rimembro,
e la gioia, di essere nel cielo guardandolo.
49
Il sole come un tuono ci colpisce
e il tuo segreto resta
in quell'ombra che non c'è.
50
Ogni goccia è un attimo
di cui il mondo è pieno.
Di lacrime si compone il mare,
i paparazzi ha dentro,
i loro flash argentano le onde
e io mi tuffo
nei silenzi di me stesso.
51
Sotto la pioggia
si trova una discoteca di attese.
52
Il mare
nelle onde
e' come un uomo
perso nelle parole,
che irrequiete,
della profondità
scrivono un verso,
suonato dal sentimento
che sfoca
nell'eterna distanza
che ci lega al mondo.
53
Le labbra hanno acceso un fuoco
poi abbiamo mitigato il dolore chiamandoci per nome.
Da allora ogni voce ha la febbre
quando parla di te.
54
I cantanti melanconici
brontolano il ritornello acuto
abbandonati in una vetrina
inondata di colori
sulla riva della notte
presso Rialto
e morti
sotto la propria voce armonica
come la pioggia
finita sul selciato
tristi risplendono.
55
Ho ascoltato troppa notte,
e per le vene si è acceso il traffico.
56
Sul lungomare la sera passeggiano i rimpianti,
così mi perdo
nella tua mano.
57
Sembrava il canto delle cicale il tuo nome,
lo hai pronunciato e la giornata è diventata più vera.
Guardandoci sapevamo già tutto ma non lo potevamo dire.
Un calore mi ha travolto impreparato
che solo il ruscello della tua vita poteva rinfrescare
lasciandomi essere il letto del tuo futuro abbandono.
58
Un dolce profilo lava i pavimenti del chiosco sul lungomare
con una canna d'acqua lucente a tarda notte,
e mentre l'acqua riflette le speranze
anche il mio cuore ho sentito più fresco.
59
Il cielo divento
steso sulle tue labbra;
vedo un mondo senza parole
dentro i tuoi occhi
mentre la solitudine di un campo
resta la solitudine di un uomo
senza padrone
a guidare un abbaglio.
60
Una chiatta sposta la solitudine da un giorno all'altro.
Così germoglia il sale
asciugata l'acqua giovanile
dalla vita che e' una brezza.
61
Le campane suonano d'intorno
quando la luce battezza il tuo arrivo
sull'altare degli occhi,
e una benedizione risuona
senza viaggiare altrove che qui.
62
Quando la luce se ne va
via lungo il giorno,
senza che parli
una carezza di solitudine
sferza
la vita
timida e nascosta
tra ciò che avanza di te.
63
Magnifica e sconsolata
si arrampica come un muro
nel vuoto del cielo
la vita.
64
Degli alberi
la chioma costruisce un niente
suonato dal vento
che ripete il segreto della vita
in una lingua nota
solo
allo stupore.
65
Perché tu sei
della luce così nitido
il trionfo?
Anche il mare sembra morto
quando esci dalle sue gocce.
Da lì fai un passo e le orme sono eterne
In quel mistero ambrato
mutevole di sabbia.
Un sole e un mai
litigano nella tua ombra
e ogni odore
e ogni brezza e ogni suono
mi saluta nel profondo
di quel luogo che non c'e'
se non vicino alle tue forme.
Così chiara ti liberi nell'aria
e trascolori
gonfia di luce
ogni paragonabile ricordo.
66
Tutta la vita si esercita da sempre
per farti dire ciò che non sai
nell'attimo di chi ti osserva.
67
Un'impeccabile fatica
disegna
Il più candido successo
quando il tuo profumo
germoglia in me
e solo a quel punto abbraccio nel silenzio
quel me stesso latitante
che in cammino sul tramonto
si nascondeva in te.
68
Il pensiero mi nutri di sguardi.
Odo la vita intonare la sua propria vittoria
quando nella carestia dei giorni
tu sei di me
l'unica dispensa.
69
Il sole scrive i fiori
come l'uomo veste i suoi figli.
70
Il sentiero si perde
tra i suoni della luce
nella litania dell'afa.
Oltre c'è solo un oltre
per tutta la vita
uscita calda dalla terra.
71
Restano immaginate
le profondità
come le campane:
suonano, ma dove?
Forse, sono un rintocco smarrito
senza la sua ora.
72
Il lavoro mi lascia povero dentro.
Per questo scappo tra le canne e la battigia
dal primo all'ultimo sole
quando posso:
per riempirmi di vento
e navigare
verso il tesoro che la vita ha dentro.
73
Torno
a riveder quei cari luoghi
dove fra tutto visse
felice
qualche mio giorno.
E così dice tremante la nuova ora:
"di qui passasti
senza menzioni
eppur con tanti sguardi
registrasti
quel che esalava
splendida l'afa
candida del giorno
e la schiuma
chiara delle onde
sui vostri corpi
maturi e pronti.
Un gruppo di bambini poi
ti gridava euforico nei denti
le parole su cui rideva
la bella estate delle sue curve".
Allora tornano in me tutte le foglie
nella solitudine trionfante
ad essere fanfare
fra dune arse e brulle
dei giorni miei in cui io vinsi
il premio di rimpianti e nostalgia
che subito ricopre
il mare euforico del tempo.
74
La fine è più bella
lungo il sentiero che intravedi
senza certezze
nella sterpaglia della vita
selvatica e densa
redarguita solo dal cielo
immenso e blu.
75
La natura sì ci parla,
condividiamo il vento
condividiamo la casa
e ognuno in essa cerca
qualcosa che non sa
trovando appena il giorno
e altri ignari viaggiatori
persi lungo il sentiero tragico
di chi non può esaurire
quel che la luce dà.
76
Che bella la natura
persa e ridente
in un fruscio d'occhi,
in una fuga di curiosità
stese addosso.
77
Un faro ritto nel quotidiano azzurro
suggerisce
che non si può arrivare
dove la notte vorrebbe.
78
Nella luce mi sono perso
fra le sterpaglie
cercando il mare
ferendomi nei rovi
per averti un'ultima volta
o cara estate
sulla mia pelle
o in un respiro meravigliato
correndo
nella luce delle onde
come se perdendomi
io potessi
restare in te.
79
Questo muto sentimento
è la sinfonia del mondo
che scoppia
contro il muro del petto.
80
Colpite rotte
mi solcano
in traversate
di nessuna risposta.
81
Com'e' asciutto
il lenzuolo del mare
sembra il mio ventre, scarno,
mosso da un vagare
che mi respira dentro.
82
L'uomo
che nuota nella vita
di sé conosce le bracciate
ma non l'immensa stagione
entro cui muore il suo coordinato sforzo
di fondersi con la realtà.
83
Il faro lontano non vede
quel che una stella
ferma e fissata
scrive nel marinaio
stanco
di arrivare sempre
in luoghi di sé
che poi abbandonerà.
84
Diventerà il tuo nome come la conchiglia:
un vuoto ricordo
dell'armatura necessaria
per essere bambini
nel buio del proprio silenzio
sul fondale
di un tenebroso universo.
85
Il silenzio regala
quel che le spiegazion non sanno.
E più lo trovo
più saggio mi pare il mondo
che pur non dicendo un verso
espone tutto
nei sentimenti
che colorano le forme.
86
Mi dicono le foglie
che te ne vai.
Sarai diversa
nei miei ricordi
come sei nel mare
una bracciata di passione
ancora nuova
ancora uguale,
del tutto un attimo
l'anno prossimo ancora
nelle forme
di uno sconosciuto
desiderio.
87
I fiori della vita crescono
sotto al cielo che riassumono.
88
Una signora in bicicletta
corre verso la risposta che non c'e'
a guardare il mare
che non dirà
chi a bordo e' del suo viaggiare
alto e delicato
nel vento senza decollo.
Però lei va
sobria e speranzosa, seduta
nel nido dei suoi caldi perché.
89
Faccio un giro
nelle mie spiagge
per vedere se la marea
ha lasciato
qualche naufragato ricordo.
90
Mi sono alzato
accarezzando i ricordi
dell'estate
in cui
sui vestiti leggeri e muti
si spandeva monumentale il desidero
di cui era composto
lo spoglio rintocco
del mio cuore fuggiasco
viaggiatore nell'ombra
della tua collezione
di lungo lente prigionie
cercando scorci di peccati
per fiumi che non passano.
91
Resta ciò che può
delle nostre faticate conchiglie
sul bagnasciuga della vita.
92
L'acqua non c'e'
sul fondale dei ricordi
più io mi addentro
nell'orizzonte altrove.
Tutto e' con me
dentro il sogno
sommerso
dal più nitido bagliore.
93
Ho bevuto la luce
affogando
in un mare di sentieri.
94
La vita si disseta
al caldo
vicino ai fiori
che crescono sul mare
e sfidano le onde
ad esser lo sciabordio
di curve
che acceca ogni bisogno.
Fortuna che ti trovo
segreto mezzogiorno,
fortuna che la vita è
quella promessa di luce
che mi prosciuga.